martedì 13 dicembre 2011

Sabba di Saturnali

Mentre l'anno volge al termine, le notti si allungano e le ore di luce sono sempre più brevi, fino al giorno del Solstizio invernale, il 21 Dicembre: in questo giorno il respiro della Natura è sospeso, nell'attesa di una trasformazione e il tempo stesso pare fermarsi. E' uno dei momenti di passaggio dell'anno: l'oscurità regna sovrana, ma nel momento del suo trionfo cede alla luce che, lentamente, inizia a prevalere sulle brume invernali. Dopo il Solstizio, la notte più lunga dell'anno, le giornate ricominciano poco a poco ad allungarsi.

Due temi principali si intrecciavano e si sovrapponevano, come i temi musicali di una grande sinfonia. Uno era la morte del Vecchio Sole e la nascita del Sole Bambino, l'altra era il tema vegetale che narrava la sconfitta del Dio Agrifoglio, Re dell'Anno Calante, ad opera del Dio Quercia, Re dell'Anno Crescente.

Saturnalia è festa di trasformazione e rinascita. Il Re Oscuro, il Vecchio Sole, muore e si trasforma nel Sole Bambino che rinasce dall'utero della Dea: all'alba la Grande Madre Terra dà alla luce il Dio Sole. La Dea è la vita dentro la morte, perché anche se ora è regina del gelo e dell'oscurità, mette al mondo il Figlio della Promessa, il Sole suo amante, che la ri-feconderà riportando calore e luce al suo regno. Anche se i più freddi giorni dell'inverno ancora devono venire, sappiamo che con la rinascita del Sole, la primavera ritorna. E' il momento di lasciar andare il passato e di camminare verso la luce. Alcune streghe accendono una candela dorata nel calderone della rinascita e lo saltano esprimendo così, il desiderio di essere persone migliori nell'anno che verrà. In questa lunga notte, noi rinnoviamo e diamo nuova vita ai nostri corpi e spiriti. In questo momento piantiamo i semi del cambiamento.


Saturnalia nelle diverse epoche e nei diversi popoli:

Gli antichi Greci festeggiavano una celebrazione simile per assistere il Dio Cronos in battaglia contro Zeus e i Titani (anche qui infatti, si ritrova il mito della morte del vecchio Cronos e l'ascesa al potere del giovane Zeus).

I Romani invece festeggiavano il Dio Saturno, da cui la festa prendeva difatti il nome "Saturnalia" e iniziava il 17 Dicembre (con un sacrificio al Dio) per il primo di Gennaio. Si era soliti dire "Jo Saturnalia" quando ci si incontrava mascherati per le strade e si utilizzava queste giornate per fare grossi e lauti pranzi, feste orgiastiche, andare a trovare amici e parenti e per scambiarsi dei regali di buona fortuna chiamati "Strenae" (da qui la tradizione delle strenne natalizia). Essi decoravano le loro case con ghirlande di alloro e sui sempreversi venivano accese candele. Gli schiavi venivano resi liberi. Celebrazioni venivano tenute in onore degli spiriti dei boschi. Gli alberi venivano portati nelle case e decorati con campanelle, candele e con nastrini dai colori brillanti per attrarre gli spiriti. Pane, frutta e noci venivano appesi sui rami per fare cibo agli stessi. Canti di gruppo erano usati anche per guidare gli spiriti al rifugio delle case e i ceppi venivano accesi per dare calore.

Nei tempi antichi nelle tribù germaniche si voleva che i prigionieri venissero sacrificate al Dio della vittoria, impiccandoli agli alberi per nove giorni, così come Wodan era stato impiccato all'albero della vita per ottenere la sacra conoscenza delle rune. Quando le guerre finirono, sostituirono gli uomini con degli uomini di marzapane, per chiedere allo stesso Wodan, aiuto per attraversare il nero inverno.

Inoltre Jolfoor (padre di Yule) e Jolnir (Yule) sono nomi di Odino. Alcuni credono che in realtà Odino fosse colui che donava i regali.

Prima che Babbo Natale diventasse popolare nell'epoca vittoriana come un elfo grasso e felice, era mostrato alto e longilineo, con un lungo vestito nero, invece che rosso e bianco. Le prime leggende raccontano che Babbo Natale guidasse un cavallo bianco, non una slitta piena di renne. Questo ricorda per l'appunto Odino e Spleipner. Il vecchio "Babbo" era anche una figura molto particolare, a tratti terrorizzante, soprattutto per le persone cattive e con intenti poco onorevoli.

I Sassoni celebravano Modranect il 24.25 Dicembre. Significa "La Notte della Madre". Era la celebrazione della nascita del Sole per il Solstizio d'inverno. Il giorno che seguiva la Notte della Madre, era per festeggiare la Dea.

La tradizione cristiana dell'albero di Natale ha le sue origini dalla celebrazione pagana di Saturnalia. Famiglie pagane portavano un albero in casa così che gli spiriti dei boschi avessero avuto un posto dove restar caldi nei mesi invernali. Inoltre, l'abete era il simbolo fallico del Dio. Campanelle erano appese ai rami così che si poteva riconoscere quando uno spirito era presente. Il cibo era appeso per farli mangiare e una stella a cinque punti, il pentacolo, simbolo dei cinque elementi, era messo a capo dell'albero. I colori della stagione, rosso e verde, sono anch'essi di origine pagana, così come l'abitudine di scambiarsi i regali.


Simboli di Saturnalia:

Così come gli alberi da frutta, anche i sempreverdi sono un elemento fondamentale delle celebrazioni del Solstizio invernale. L'alberto sempreverde, che mantiene le sue foglie tutto l'anno, è un ovvio simbolo della persistenza della vita anche attraverso il freddo e l'oscurità dell'inverno. L'albero di Saturnalia rappresentava la fortuna per una famiglia, così come simbolo della fertilità dell'anno che sarebbe arrivato. Ricordiamo anche l'importanza della ghirlanda, in quanto simbolo di Saturnalia perché rappresenta la ruota che sempre gira e il ciclo senza fine che ogni volta si compie. Insomma, la natura infinita della vita.

E' di tradizione fare una ghirlanda di vischio e rami di abete per simboleggiare l'antica ruota della vita.

L'angioletto sopra l'albero di Natale diventa in realtà, in molto posti della Germania, una streghetta per rappresentare la Crona, la vecchia Dea che presiede su questa fase dell'anno. Anticamente si era soliti posizionare una luce, proprio per simboleggiare la rinascita del Sole. Come Festa del Sole, Saturnalia è celebrata attraverso il fuoco e l'uso di un ceppo, un pezzo del quale viene salvato e tenuto durante l'anno per proteggere la casa. Questa antica tradizione di matrice inglese (e non solo) era fatta con un ceppo di Quercia che era tagliato, decorato con aghi di pino e ghiande e quindi veniva bruciato nel caminetto per simbolizzare il Sole che ritorna. Come su scritto, ne veniva conservata solo una parte, per preservare la fertilità della famiglia.

Animali di Saturnalia:

Cervo, alce, pettirosso, scoiattolo.


Cibi Tradizionali:

Wassail, sidro, idromele, mandarini, pane (alimenti contenenti grano), maiale, frutta secca, pere.


Colori:

Rosso, verde, oro e bianco.


Significato di Saturnalia:

E' la notte più lunga dell'anno. Questo è il momento del risveglio e dei nuovi progetti, lasciando i rimorsi alle spalle. Momento per rinnovare noi stessi, le nostre promesse, i nostri progetti e per guardare con speranza al futuro. Il lavoro magico dovrebbe essere sull'equilibrio, la pace, il rinnovamento e l'armonia.


Parole chiave:

Rinnovamento/rinascita (poiché la luce rinasce dalle tenebre), armonia, equilibrio, creare le basi per il futuro.


Meditazione e Visualizzazione:

Si visualizzano i nostri nuovi obbiettivi e si lavora su come portarli a termine. Si può meditare sulla propria vita, cosa ci nuove? Cosa c'è che possiamo usare per migliorarci?

Si lavora su ciò che serve a noi per il nostro cammino spirituale (ma anche materiale volendo). Si medita sulla propria vita e su cosa ci aspettiamo dai nostri percorsi, si medita sulla possibilità di iniziare qualcosa di nuovo per migliorare la propria vita (che può essere da un corso, a uno studio, a esercizi e anche alla dieta!).


Piccoli Gesti Rituali:

Si può accendere una candela gialla, oro o rossa mentre si medita e visualizza il simbolo della nuova luce che nasce (e che deve nascere in noi).

Si può fare un brindisi al Sole che nasce e che porta con sé la nuova primavera chiedendo di far nascere in noi quello che ci serve per la primavera che deve venire nelle nostre vite/cammini.

Si cosparge una candela oro di olio vegetale e camomilla (usate anche le bustine della Bonomelli) per far si che la buona sorte regni in casa vostra.

Si bruciano foglie e rametti (volendo potere fare anche con un ceppo, vedete voi) per simboleggiare la nuova fiamma che rinasce dal "vecchio ciclo".

Si chiede agli Antenati di guidarci dalle tenebre alla luce (poiché il percorso è ancora lungo, sia per noi che per il Sole bambino).


Questo post è stato preso dal blog: http://laviadelguerriero.blogspot.com/2011/12/il-natale-in-antichita-saturnalia.html a cui io stessa ho collaborato per la stesura.




- Aracne

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